Psiche e corruzione

ROBERTO CAFISO

Le città corrotte sono quelle dove non c’è più la  legge delle Stato a regolare i comportamenti, ma aggregati di interessi comuni che dettano le proprie norme. E non parliamo di mafia o malavita organizzata , ma di taluni sistemi politici consorziati che, alla stregua della criminalità organizzata, hanno deciso la spartizione delle città. Dalle opere pubbliche, al piano regolatore, agli appalti, sino al bilancio.

Riciclare denaro sporco è una peculiarità della malavita, che attraverso versamenti o investimenti deve smacchiare i proventi di attività illecite. Nella corruzione fatta sistema il denaro non proviene da reati a tutto campo. Ma da sottrazioni ai cittadini di risorse destinate  al benessere  collettivo e che invece, sottoforma di tangenti, regali e bustarelle, ristorano solo i gestori delle amministrazioni, preoccupandosi di ungere in mille modi tutti, incluse a volte  le forze dell’ordine e la magistratura.

E’ un sistema collaudato che non lascia fuori nessuno. Maggioranza ed opposizione partecipano al taglio della torta, con porzioni diverse. Nessuno resta a stomaco vuoto. E pochi possono decidere  di tirarsi fuori da queste  conventicole  dove una parte da leone la fanno gli imprenditori e le banche che concedono i crediti. Le bustarelle secondo alcuni hanno salvato l’Italia dal tracollo definitivo, perché hanno fatto circolare denaro in più tasche ( sempre le stesse ). Una teoria davvero suggestiva che conferma come la cultura della mazzetta sia diventata un’enciclica  laica non scritta ma di valore universale.

Il denaro soddisfa bisogni e chi lo può veicolare su di esso fonda una posizione di potere che vale più del denaro. Chi lo gestisce determina carriere, voti e  destini. Il potere mantiene lo status quo e più da esso è possibile trarre  vantaggi,  ovviamente trasversali, più si consolida come metodo, sostituendo  periodicamente  solo i  nocchieri e la loro stretta corte.  La corruzione, la vessazione, gli interessi privati in ambito pubblico, la distrazione di fondi, i tanti reati contro la pubblica amministrazione e la collettività ,  diventano le strategie per impostare  certi governi  e per spremere la gente con tasse, balzelli di ogni tipo  ed  aumentando  il  costo della vita. E ciò  perché nei bilanci non è possibile ufficialmente prevedere voci che hanno a che vedere con  la  distrazione del  denaro.

Le conseguenze di un simile prolasso di etica si riverbera non soltanto sull’economia che diventa infetta, ma soprattutto sui modelli di vita che di padre in figlio vengono propagati alle generazioni a venire.  Lassismo educativo, indulto pedagogico ad oltranza, tornaconto  e disimpegno sociale sono alcune tra le principali variabili di un crescere in modo malsano. Le città che disegnano gli adulti oggi sono le eredità che i figli si ritroveranno domani. E non solamente da un punto di vista architettonico e di habitat , ma soprattutto etico, con un quoziente solidale scadentissimo ed un clima sociale rarefatto, quello dove su tutto prevale uno spietato e devastante arrembaggio da saccheggio a ferro e fuoco.

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