Psiche: ciò che cambia la vita

PSICHE & SOCIETA’ di Roberto Cafiso da LA SICILIA del 16.1.17

EDUCARE ALLA FLESSIBILITA’ PER NAVIGARE NELLA VITA

Mentre tutto sembra scorrere abitualmente e persino prevedibilmente ci capiterà di incontrare “esperienze forti”, di quelle che non ti aspetti e che sono potenzialmente fonte di cambiamenti della nostra teoria della mente sui fatti, la gente, il mondo stesso. Cambiamenti di convinzioni, modifica di prospettiva delle principali credenze che ci hanno accompagnato per tutta la vita sin lì e che adesso traballano e necessitano, alla luce dell’accadimento, una rivisitazione.

Le esperienze forti sono quelle che ci costringono a scossoni emotivi intensi ma anche prolungati. Possono essere fatti inaspettati, lunghe esposizioni al dolore ( il nostro e quello degli altri ), stress empatici , gioie incomputabili, folgorazioni “sulla strada di Damasco …”. Insomma avvenimenti che mai avremmo previsto e che all’improvviso irrompono  nella nostra vita, costringendoci a rivederne i valori di base, i presupposti.

Chi non si aspetta l’inaspettato – diceva Eraclito – non troverà la verità. Non che tutti la cerchino ( la verità ), ma di certo nessuno è esente dall’inaspettato, perché esso per definizione capita all’improvviso, non ci avverte prima e ci chiede unicamente una presa d’atto. Uno insulto notevole alla nostra razionalità che pretenderebbe di controllare e dunque prevedere tutto. Dall’inaspettato saltano fuori talvolta risorse che ci sorprendono. Una capacità di far fronte ad eventi molto connotati , che ci mettono a dura prova e che tutta via non ci fanno genuflettere. Anzi talvolta ci imprimono nuove spinte propositive e adattive. E’ proprio la resilienza di cui spesso si parla.

Le novità impreviste non sono soltanto esperienze che avremmo volentieri evitato,ma anche fortune impreviste, colpi di fulmine, avanzamenti o progressioni di carriera …  Fatti che ci costringono a riposizionarci  nel nostro contesto, rivedere rapporti, priorità, persino valori.  Tutto ciò è comunque uno scossone psicologico e gli stressor che si producono pur di diverso segno emotivo rappresentano comunque una sollecitazione per l’organismo che cerca disperatamente strategie di coping, vale a dire accomodamento per fronteggiare proprio quelle situazioni potenzialmente pericolose per il normale ( sin li ) funzionamento personologico.

Le esperienze forti qualcuno le cerca spasmodicamente perché non sa vivere nella routine. Ovvero vi si deprime. Questo è il caso di una particolare tipologia di esseri umani, i cosidetti novelty seeking, personalità sempre alla ricerca di sensazioni forti.

Ma per lo più le persone cercano l’omeostasi, un’attitudine biologica a conservare   le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne per input importanti sopravvenuti. Questa tendenza è auto conservativa per definizione. Tuttavia se essa si fonda su schemi mentali che la governano troppo rigidi, si rischia la crisi ad ogni mutamento rilevante che la vita purtroppo o per fortuna prima o poi riserva a tutti.

Educare i bambini alla flessibilità e al non assolutizzare acquisizioni ritenendole immutabili, pena lo sconquasso interiore, è condizione indispensabile per saper affrontare gli scogli della vita, i suoi imprevisti e le conseguenze su piano cognitivo ed emotivo. Dovremmo preparare le nuove generazioni a questa abilità innovative, che oggi in un’era di continui cambiamenti ed imprevisti appare  indispensabile. Le società si evolvono e si involvono ad un tempo. A noi l’onere di affrontare il mare con  ogni condizione meteo.

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