Psiche e 2 cervelli

ROBERTO CAFISO

 

C’è un tempo per ogni stagione e questo tempo non è mai definitivo ma fluttuante, cosicché le stagioni del sentimento  possono riproporsi e  bussare di nuovo alla porta. E c’è  un momento per il cervello emotivo e quello razionale. La sinergia tra queste due facoltà descrive  l’equilibrio umano.

 

Non ci  si augura di fare l’amore con un atteggiamento razionale, né di cognitivizzare, processando i vari  step, i momenti di un afflato affettuoso, di una passione, di alcuni istanti di abbandono emotivo. Vi sono situazione ove perdere il controllo è sano oltreché auspicabile.

 

Ma non si può centrare un affare, stilare un bilancio, comprare un casa  o eseguire un compito complesso se non facendo ricorso alle facoltà corticali superiori, pensando, esaminando, vagliando i fatti con lucidità che è caratteristica della parte logica e razionale del cervello.

 

Non si tratta di due funzioni separate e perciò antitetiche. L’intelligenza emotiva corrobora e da sprint alla funzione analitica e riflessiva del cervello. Sovente la motiva e ci fa trovare soluzioni inaspettate colorando d’improvviso  la gamma delle possibilità che sino a quel momento avevamo preso in considerazione senza appassionarci troppo.

 

Allo stesso modo, nelle scelte di cuore, non può prevalere sempre e solo la passione, ma è utile poter processare alcuni fatti e circostanze con razionalità. Viceversa si rischia di sbattere contro una delusione, una frustrazione e di conseguenza contro una sofferenza in qualche modo annunciata.

 

La vera abilità delle persone mature è quella di entrare ed uscire da questi “due cervelli” con rapidità e disinvoltura, non privilegiando né l’uno, né l’altro, ma compendiandone le funzioni  per esercitare al meglio la risoluzione dei problemi che la vita ci pone chiedendoci delle soluzioni talvolta drastiche. La maturità accennata non è necessariamente una funzione dell’età.

 

Ci si può innamorare a vent’anni, ma anche a cinquanta ed oltre. Ma sarebbe ingenuo pensare che ogni volta è la stessa cosa e cioè che la passione debba prevalere su tutto il resto, patrimonio conoscitivo incluso. Se così fosse saremmo costretti ad una cecità esperienziale  e a ripetere cioè gli stessi errori  come se il tempo  fosse trascorso invano.

 

Per molti  un  evento simile  è un regalo del destino, piovuto dal cielo,  ma non di rado esso porterà a sconquassi esistenziali  e pentimenti tardivi di fronte alle macerie provocate. Chi è accecato da una convinzione è un fanatico, chi da una spinta passionale è un animale in calore , in grado di fare e farsi del male. Entrambi non vedono oltre il loro naso, ma sono persuasi di essere nel giusto , difendendosi da chiunque non la pensi come loro e provi a  metterli  in guardia dall’ottusità del loro incedere.

 

L’amore con la a maiuscola è a prova di cotta,  sa colorare   specifiche aree cerebrali osservate con le neuro immagini ed è espressione di sentimenti. Essi non sono acritici, incontenibili e non sono soltanto spruzzi dopaminergici . Sono valutazioni con  “pro e contro”, dove si sceglie  non l’immagine onirica interiorizzata di partner, ma una persona in carne ed ossa, con pregi e difetti. Il cervello emotivo è uno scattista, quello razionale un fondista. Per camminare lungo il percorso della vita facendo molta strada  servono entrambi i passi.

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