Psiche e 50enni sul mercato
NOI OGGI / Psiche & Società – ROBERTO CAFISO su SEPARATI 50 enni sul mercato di giovani per loro incomprensibili.
I separati 50enni si rimettono sul mercato che hanno lasciato molti anni prima e si scoprono inadeguati. Le ali della libertà hanno un prezzo che dovrà fare i conti con una metamorfosi di abitudini che se durante il matrimonio promette il paradiso, al momento dei fatti potrà far sentire i “rinati” dei pesci fuor d’acqua.
Perché Il mercato delle occasioni affettive è intanto profondamente cambiato a partire dagli orari in cui esso vive: la notte. Per chi lavora ed è comunque abituato a certi bioritmi tornare i fine settimana alle 5 o 6 del mattino oltre che uno stress rappresenta anche una strana peregrinazione tra locali e drink in mano, nella speranza di acchiappare o conoscere qualcuna.
Il separato in pubblico dichiara di non voler legami. Ma spesso bluffa con se stesso perché sa solo legarsi. Malamente ma legarsi. Il fatto è che incontrerà un nugolo di trentenni, belle o conciate da belle, disinvolte e disinibite, in apparenza libere ma con un pensiero retrò molto classico : sistemarsi e metter su famiglia.
Se il nuovo entrato, pur con moglie, figli ed avvocato a carico, promette benessere, allora le trentenni o molte di loro non avranno scrupoli a tentare di accaparrarselo. Tutto può esser lecito pur di dire a mamma: l’ho trovato, ha vent’anni più di me però … e via la strizzata d’occhio di consenso della genitrice. Viceversa tutto si muove lungo tempistiche estenuanti e talvolta insensate per chi cadenzava la proprie giornate attraverso impegni ed orologio.
All’inizio tutto è bello. Dopo un po’ , tra frastuoni di ritmi ossessivi e sguardi languidi nel vuoto, tutto sfiora l’ assurdo. Il nuovo entrato scopre che si possono passare delle ore sui divani dei locali in silenzio, ognuno lì seduto ma con la testa chissà dove, a digitare sull’ i- phone messaggi a chiunque non sia lì. Facce concentrate sul tastierino sulle quali di tanto in tanto appare un sorriso un po’ ebete, in risposta ad un sms gradito o inaspettato. L’alternativa sono i discorsi fatui ed un po’ finti, manieratamente poco interessati.
Poi a casa o a letto. A seconda. Senza troppi problemi, complici l’alcol e qualche canna ( “Che male fa ?” …. ). Il cinquantenne trent’anni anni prima doveva ancora corteggiare una ragazza. Ora che le regole sono cambiate , deve trovare la forza di dire: non grazie, un’altra volta, sono un po’ stanco. E ce ne vuole di faccia. le ragazze sono disponibili subito. Col fidanzato ufficiale a casa hanno molto da insegnare all’uomo maturo in quanto a sesso in piedi nel bagno, in macchina o in ascensore. Aperitivo di amplessi un po’ scialbi oltre le scenografie, con due corpi lì e le menti chissà dove. Innamorarsi ? C’è il rischio per chi non ha capito come va il trend.
Il cinquantenne spesso ha, come Dante con Virgilio, uno scout sgamato a questa vita. Scapoloni impenitenti, questi accompagnatori sanno tutto di feste e locali frequentabili. Passano i pomeriggi, da appena alzati sino all’uscita serale, al telefono, tra centinaia di contatti, per organizzare la notte, unica dimensione per loro vivibile. Il resto è sonno. Il sole ? Uno straniero da evitare a tapparelle serrate. La notte movimentata calmiera l’angoscia del silenzio. Il pensare è una malattia da cui riguardarsi.
Le serate e le persone, pur diverse ogni volta, sono invece tutte eguali. Con la compressina rivitalizzante in tasca ( non si sa mai ) il cinquantenne si tiene in allerta o forse ha solo voglia di scappare a casa. Sfatto, tra tanti dubbi e qualche nostalgia. Forse il vero desiderio è la ricerca di un altro rapporto, con una donna con cui poter parlare, condividere, progettare. I single si cercano e talvolta per trovarsi basta cercare altrove o riconoscersi oltre le apparenze. La solitudine può essere una strana libertà o il punto di un’utile riflessione per ricominciare davvero.