Psiche e bucce di banana
PSICHE & SOCIETA’ del 24.7.15 da LA SICILIA
ROBERTO CAFISO
LA BUCCIA DI BANANA DEI POTENTI CHE SCIVOLANO ROVINOSAMENTE SU SESSO E DENARO
Gli uomini potenti ed affermati, che ricoprono ruoli di prestigio ed istituzionali, alla fine spesso scivolano sulla buccia di banana dello loro passioni . Pulsioni che ad un certo punto si dilatano in modo direttamente proporzionale alla propria rilevanza sociale. E ciò avviene per lo più per tre motivi : o per la spinta irrefrenabile e compulsiva della passione a cui sono asserviti o per la tracotanza per la quale si avvertono intoccabili. Ovvero per la nefasta sommatoria di entrambi questi fattori. Scivolano e rovinano la loro carriera in modo irreparabile, apparendo alla fine ingenui sino alla stupidità.
E’ la storia di tanti personaggi famosi dentro un copione che si ripete. Circondati da scherani ed avventurieri pronti a tutto pur di stare dentro il castello e godere dei privilegi di corte. Genuflessi ai piaceri del potente e sempre pronti ad assecondarlo pur di mantenere il loro posto al sole. Loro - i potenti - allucinati dentro la propria corte. Storditi dagli “yes men” e dalla propria onnipotenza che poco a poco avviluppa chi siede su di un trono e può schioccare le dita. Sino alle cadute rovinose ad opera di mass media e dei giudici. Come se la storia non insegnasse mai nulla e non si fossero già verificate rovinose precipitazioni dalla sommità del palazzo sino al selciato ed alla polvere più amara da inghiottire. Sempre per gli stessi motivi e sempre con gli stessi esiti. Una cecità esistenziale ostinata ed intrattabile.
E’ un deficit di autocontrollo mai risolto su tendenze e vezzi. E’ la sottovalutazione dei rischi , fatale per chi ricopre un incarico pubblico. Vizi privati, è vero. Ma la gente decide lei su cosa si può e non si può fare, con parametri sbrigativi, integralisti e severissimi talvolta. Persino puritani ed ipocriti, ma senza appello. Ed è in grado di radiare un uomo di successo, già osannato, relegandolo in un ghetto di inaffidabilità e disistima. Un tonfo tanto duro che talvolta spinge il defenestrato a farla finita. L’equilibrio psicologico non è per tutti e non è di tutti coloro che decidono, contano , operano e fanno opinione. E dalla cui capacità di discernimento dipende il destino di tanta persone. Viva il re, morte al re. Il passo è molto breve.
Il denaro ed il sesso le spinte più rischiose. Il primo è un regolatore scellerato della stima di sé di troppa gente in queste società da vetrina. Il secondo, in tutte le sue manifestazioni anche scellerate , un dio a cui non si rinuncia ad inchinarsi, pur intuendo i rischi connessi. Denaro e sesso bramati irrefrenabilmente conducono personalità di spiccato livello, ma immature o disregolate emozionalmente alla disfatta. E non c’è età, censo o condizione culturale che faccia la differenza. Su queste pozzanghere si impantanano fior di uomini con i propositi più retti ed all’inizio refrattari agli intrallazzi. Cervelli di levatura, persone apparentemente appagate dalla vita ma col complesso della “ mela d’Adamo “ latente , alla ricerca insaziabile della vetta ove c’è posto solo per uno, attorniati da malefici supporter.
Corse edonistiche travolgenti , col desiderio di appropriarsi dei giganti dei propri sogni. Una sfida simmetrica con Dio . Un io ipertrofico e la sottovalutazione altrui, le cause più diffuse dei tracolli. C’è un momento nel posizionamento sociale raggiunto ove l’aria rarefatta di ossigeno può dare alla testa. Non basta l’intelligenza se non si è abbastanza lucidi da scendere sovente di quota ed ascoltare suggeritori non asserviti ed interessati. E’ allora che si tracima verso l’eccesso, creando le premesse per la propria rovina . E’ stato il destino di tanti grandi uomini. Perché è raro che si possa essere tanto grandi prescindendo dall’ equilibrio emotivo e dalla consapevolezza di non abbassare mai la guardia di fronte ai fantasmi delle proprie viscere più inconfessabili che sono sempre lì, a suggerirci il peggio.