Psiche e cambiamento
PSICHE & SOCIETA’ di Roberto Cafiso da LA SICILIA del 17.9.15
LA VITA E’ DESTINO PER I PAVIDI, UNA SFIDA PER GLI INTREPIDI
Contro la natura ci può solo la sepoltura, recita un adagio di saggezza o forse di pregiudizio popolare. Oppure similmente : chi nasce tondo non può morire quadrato. Un anatema al cambiamento umano, alla sua capacità evolutiva, alla volontà di modificare il proprio destino. Sappiamo che la genetica da impronte profonde ma non condanna inesorabilmente. Perciò la predisposizione non è una predestinazione, né nelle malattie organiche , né nelle patologie psichiche. Nessuno è costretto a subire senza speranza la mappa ereditaria dalla quale è stato generato.
La presa di coscienza di una condizione a rischio di qualsiasi tipo e le contromisure adottare per evitare la sua slatentizzazione possono scongiurare il fato ? Ciò che è già scritto ? Nella maggior parte dei casi si. Perciò un regime alimentare adeguato, il contollo dei fattori rischio noti, uno stile di vita improntato all’osservazione di sane regole bio – psicologiche, sono gli elementi di quella prevenzione che non condanna nessuno all’inesorabilità del futuro . Nessun libro è già scritto sino al finale, prova ne sia che, di contro , alcuni grandi fumatori incalliti non svilupperanno patologie respiratorie croniche o tumori e che non tutti i nati dentro famiglie ad impronta delinquenziale lo diventeranno a loro volta.
C’è insomma uno spazio lasciato, oltre che alla resilienza della struttura costituzionale, alla libertà di scelta che può cambiare un destino a prima vista inevitabile. Le persone in altre parole cambiano. Non tutti i figli di genitori superficiali lo saranno a loro volta, non tutti quelli allevati dentro contesti nevrotici dovranno curarsi, non tutti i detenuti non caveranno un ragno dal buco dalla loro carcerazione, restando com’erano. E non tutti quelli che non credono a nulla continueranno ad essere agnostici a vita. Alcuni eventi significativi della vita modificano abitudini e convinzioni indipendentemente dalla nostra volontà. Altre volte la ricerca personale del nostro migliore assetto ci porterà a modificare la nostra vita, andando oltre i fattori ereditari trascritti nel nostra dna.
Indubbiamente restare come si è risulta a prima vista più comodo. Ma ciò vale per i più incapaci, privi di intuito e di un proprio progetto di vita. Scegliere sempre e soltanto l’uovo oggi invece delle gallina domani è come limitarsi a sopravvivere,senza mai cercare il meglio per se stessi. La vita è un destino per i pavidi ed una sfida per gli intrepidi. E al di sopra delle certezze costituzionali ve ne sono altre che dipendono dalla nostra libera scelta. Ciò che ci rende o esseri passivi o protagonisti della nostra esistenza.
James Fallon, un neuro scienziato californiano mentre studiava le strutture anatomiche di alcuni serial killer , scopre che il suo cervello in certe aree dei lobi frontali che hanno a che vedere con empatia, controllo di sé e moralità, presenta la stessa scarsa attività evidenziata negli encefali dei delinquenti costituzionali. Lui tuttavia non ha mai ucciso o stuprato nessuno, anche se scorrendo indietro il suo albero genealogico scopre ben sette assassini tra i suoi consanguinei. E pur definendosi lui stesso una persona sgradevole, aspra e competitiva ( persino coi figli ) , conclude che non tutti gli assetti psicopatici sforneranno ineluttabilmente delinquenti. Oltre alla genetica, dice Fallon, conta molto l’ambiente familiare, l’ educazione ricevuta ed alla fine il libero arbitrio. Già , la responsabilità personale che ci orienta ad un modello di vita anziché ad un altro. Dal cedere alle tendenze o a dar spazio alla propria volontà.