Psiche e Donne con Donne
ROBERTO CAFISO DA LA SICILIA DELL’8.4.16
DONNE CHE AMANO LE DONNE ABIURANDO LE ETICHETTE ETERO ED OMO….
Ci sono fenomeni molto diffusi eppure ancora custoditi nel novero delle segrete cose . Forse perché l’evoluzione dei costumi quasi mai va di pari passo con la cosiddetta morale tradizionale, dove la sessualità ad oggi trova comparti mentali datati e dunque sdoganabili con difficoltà. E’ stato da tempo svincolato dagli strali del giudizio comune il legame di due appartenenti allo stesso sesso. Resiste tuttavia ancora l’idea che un eterosessuale debba essere tale e basta, così come un omosessuale . Uno stereotipo ingessato in grado di creare, in rapporto a ciò che invece avviene realmente, discrasie di coscienza, dubbi e sensi di colpa.
Remore, per moltissime giovani donne, sempre più sfumate . Perché è sempre più diffusa ma non resa pubblica l’esperienza affettiva e fisica con un’altra donna. Storie vere e proprie tra un partner etero ed un altro, coinvolgimenti profondi che a detta di molte non hanno eguali per forza ed intensità rispetto alle relazioni con uomini, considerati sempre più scontati, noiosi e superficiali. Donne che fanno incursioni nel “proibito” pur non avendo distonie di genere. Che sono in grado di vivere pienamente un rapporto con una pari e sentire ciò che esso può comportare a trecentosessanta gradi, oltre ogni pregiudizio.
Corteggiamenti, incontri e lo start della scintilla dell’attrazione che il più delle volte è mentale o, - come dicono in molte – spirituale e non prioritariamente fisica. Da qui il forgiarsi di un legame, spesso difficile perché il nostro cervello tradizionalmente dicotomico sul tema, non sempre riesce a rendere compatibile l’esperienza con chi si è o con chi si vorrebbe essere. In mezzo i più rassicuranti rapporti con uomini, scontati anche sessualmente, dove – a dire delle donne – prevale una procedura standard e ripetitiva che mortifica sogni e desideri.
Tutto diverso tra due donne, in grado di cogliere reciprocamente particolari estetici ed interiori, captare stati d’animo, giocando tra provocazione ed empatia, sussurrando, suggerendo, sciorinando il “meglio di una donna” verso un’altra donna, che può rivelarsi il top dell’intesa. Quale cervello se non quello femminile può cogliere una donna ? Un’intesa ed un “sentire” a cui non è possibile rinunciare e che spesso vede frustrate molte fidanzate o mogli di … ruolo. Non si parla qui di omosessualità latente o sotto soglia o di altre etichette preconfezionate che forse possono rassicurare gli schemi sociali. L’amore è in natura, le regole su di esso le abbiamo adottate per tentare di regolare la cascata di conseguenze sociali del suo caleidoscopio di spinte. Qui si parla di esplorazione di boschi un tempo incantati ed inaccessibili specie alle ragazze. Di mele avvelenate che forse all’inizio turbano ma che di certo non uccidono. Anzi possono far maturare l’esperienza affettiva, rendere soddisfacente quella sessuale, armonizzando relazioni improbabili oltre le paure.
Probabilmente pur di aderire a modelli di normalità statistica vorremmo tutti distinguere il bianco dal nero, scegliendo o l’uno o l’altro senza mai esitare. Si tratta di opzioni nette, pervase da un’ idealità fiabesca che ricalca canoni precostituiti , che proprio per questo forzano la natura impulsiva ed istintuale degli esseri umani , portati a ricercare il meglio del sentire nell’alveo affettivo – sessuale. E’ una spinta forte, a volte difficile da decifrare e che risponde al principio dell’autorealizzazione. Donne con donne in un afflato elettivamente sintonico. Brama con un doppio fondo narcisistico o tempesta amorosa perfetta dentro un rapporto difficile ? Un giudizio certo sarebbe scellerato. Oggi si tratta di osservare, capire. Giudicare sarebbe il tipico vezzo contrario ai fenomeni umani.