Psiche e i NO che salvano la vita
di ROBERTO CAFISO DA LA SICILIA del 6.11.15
I NO GESTI D’AMORE DEI GENITORI CHE SALVANO LA VITA AI FIGLI…..
Se l’amore non sa dire dei no non è mai vero amore. Come quei genitori che non sanno porre limiti allo strapotere dei figli e li viziano, col risultato di farli sentire onnipotenti. Un grosso guaio che la vita non perdonerà. Familiari intimoriti e confusi dalla reazione del congiunto, ora aggressiva, ora pietosa. Hanno paura a mettere dei paletti. Paura di far loro del male. Di per sé singolare viste le condizioni in cui magari già si trovano. Cioè il non capire che l’assenso indiscriminato li ha fatti peggiorare, incancrenendoli in abitudini spesso malsane. Sembrano non rendersene conto. E se così fosse sarebbero ciechi o deficienti. Ma è altro: padri e madri che non sanno prenderne atto perché il farlo imporrebbe loro altre modalità relazionali. E Dio sa quant’è duro cambiare gli stili di vita ed abitudini.
A molti non piace prendere una posizione. Specie in famiglia dove vige ancora la favoletta dello “stesso sangue” che impedisce veti troppo severi. Non arginando “il troppo” alcuni ragazzi crescono non solo nella convinzione di essere onnipotenti , ma soprattutto di essere nel giusto, dove molto se non tutto gli è dovuto. Il disagio di questi giovani è palese, le loro malefatte di più. E spesso non sanno come fare per gridare che stanno male. Lo fanno magari malamente minacciando e ricattando. Di fatto chiedono un intervento ai genitori che li possa governare. Proprio perché senza limiti vorrebbero che qualcuno gli mettesse un riduttore di velocità. Perché sono disperati e confusi, pur con la spocchia in volto.
Tutto nasce da bambini quando la famiglia di appartenenza è tutto il loro mondo. E’ allora che si dovrebbero tracciare percorsi esistenziali fatti anche di piccole frustrazioni a seguito dei no, perché i no sono regolatori dell’ istintualità, del bisogno di appagarsi subito e comunque, del non avere limiti alla propria espansione personale. Non avere freni vuol dire fondare il proprio futuro sull’ intolleranza alle rinunce, diventare arroganti e pretendere che il tutto giri loro attorno. Vi risulta che succederà ? Prima o poi saranno messi in riga dagli accadimenti che i genitori succubi a questo modello educativo insano non potranno più attutire.
Un diploma si può compare, un posto di lavoro pure ( specie se il padre ha un’attività dove far finta che il figlio sia impiegato ), una ragazza con gli occhi foderati di prosciutto o votata all’ “io ti salverò” può capitare. Ma a seguire le persone ed i fatti con cui questi giovani flaccidi si imbatteranno saranno tutti in controtendenza, anche perché costoro spesso, dopo un pò, non piacciono e vengono evitati . Primo perché sono disturbati psichicamente e non lo sanno, si alterano e gli pare ovvio, non risolvono alcun problema, ma ne creano ad iosa e perciò sono condannati a far male e a far stare male. Ma non è il destino: si può predire tutto osservando come il bambino viene allevato ed educato. Se si sa essere calorosi negli affetti eppure chiari nel rispetto delle regole. Premurosi ma non chiocce, dialoganti senza essere inutili predicatori . Facilitatori senza mai far evitare o sbattere al posto loro. Di un uomo dateci l’infanzia e tenetevi il resto!
I no salvano la vita. La rendono un esercizio col piacere di conquistarsi qualcosa. Come in uno sport ove l’impegno riesce a far conseguire dei risultati meritevoli. Il luogo comune delle scorciatoie e delle raccomandazione è l’alibi per gli inetti e per i genitori che non vogliono dedicarsi ai figli, preferendo tratteggiar loro un mondo a tinte fosche, senza promesse . La peggiore colpa che un genitore deve attribuirsi è quella di aver ucciso la speranza. Non c’è futuro per chi non vede un futuro. Ma non è mai troppo tardi per cambiare approccio coi figli. Per aiutarli a vivere meglio. Nel rispetto delle proprie potenzialità che vanno tirate a manetta e dei propri limiti , con cui convivere in modo adattivo se non si è riusciti a superarli.