Psiche e il senso della vita
Roberto Cafiso da LA SICILIA del 17,4.15
Tutta l’umanità possibile ci passa accanto ma non ce ne accorgiamo….
Alcuni sono annoiati, demotivati e persino disinteressati al mondo. E’ come se tutto scorresse attorno a loro senza colori e mordente. Senza avvertire il senso delle cose. Come se tutto o quasi fluisse in modo indifferente e gli eventi fossero scontati. Insapori ed inodori. Quando si viaggia come delle valige è come se si silenziassero i sensi e le elaborazioni mentali che ne conseguono. L’indifferenza è un virus che aliena . L’incapacità di cogliere e dare un significato a gli spunti che il mondo ci può fornire ogni attimo è sinonimo di un “ fuori gioco” esistenziale dal quale alcuni sembrano non saper rientrare.
Eppure se immaginiamo di incontrare nel corso della nostra vita un numero a volte sterminato di persone solo questo ci dovrebbe attivare, incuriosire. Sfioriamo gente che il più delle volte non incontreremo mai più. Nelle strade del mondo, negli aeroporti, nelle stazioni, dovunque, incrociamo nostri simili che hanno un passato ed un futuro. Individui senza più aspettative, assassini , persone pie, generose, malvagie, deluse, ingenue , arrabbiate , sole, che di lì a poco avranno un duro colpo o una fortuna inaspettata . Gente come noi, convinta di essere unica. Come noi.
Ci passano accanto fiumi di destini e non li osserviamo neppure. Sembrano formiche e tutt’intorno lo sfondo ci pare scontato. Ma non è così se solo alziamo gli occhi dallo smart phone e ci riappacifichiamo col genere umano e con noi stessi . Non c’è bisogno di leggere o ascoltare musica per ingannare le attese. Basta guardarsi intorno e attenzionare le altre persone, guardarle in volto, cercando di capire come stanno o immaginando chi sono, cosa fanno, dove stanno andando. Un mero esercizio di fantasia pruriginosa ? Affatto. L’attivazione del nostro cervello processante , traendo spunto da un minimo di concentrazione sul genere umano, per innescare dentro di noi processi di empatia, di raffronto, di valutazione di similitudini e differenze. Per riappropriarci insomma del nostro essere parte di un tutto che spesso tende a sfuggirci. E ciò per i ritmi coi quali ci costringiamo a vivere.
Il senso del mondo e le storie che ci sorprendono sui tg o sui giornali ci passano accanto ogni giorno e non le scorgiamo. Perché non vediamo che la nostra meta, che percorriamo come fosse la più importante . Ma il mondo è tutto qui, nelle nostre strade e nei nostri tragitti , se solo si hanno occhi per vedere e cervello per elaborare le inferenze conoscitive. Ci passa accanto di tutto, ma non ce ne accorgiamo. Tutta l’umanità possibile è di fronte, di lato o dietro di noi e basterebbe sollevare lo sguardo ed attivare alcuni processi mentali per capire il senso di molte cose e non ripetere errori.
In un paesino si può capire il genere umano più di chi gira il mondo. Dipende da come viviamo . Dall’apertura agli altri, dalla pigrizia o dalla fervida curiosità con cui affrontiamo la vita. Non ci sarebbe tempo per deprimerci, per essere alla ricerca costante di nuovi stimoli o sensazioni . Basterebbe guardarci intorno per trovare tutto ciò che basta ed avanza per comprendere , immaginare o sognare. Il mondo è sconfinato e vago o può essere a nostra misura se solo ne studiamo i processi, i ritmi, le convergenze tra noi ed i nostri simili. Chi considera insulsa la vita dovrebbe stropicciarsi gli occhi e ripartire. Una giornata è un susseguirsi di ore o è un’esperienza continuamente unica se solo sappiamo osservarci mentre osserviamo la gente che esiste, si muove, si manifesta e a volte grida senza far rumore, mentre stiamo consultando la chat.