Psiche e morale
Psiche & Società
Roberto Cafiso
I cambiamenti sociali sono innanzitutto viraggi morali, specie quando sono conclamate le disfunzioni del sistema da un punto di vista del diritto collettivo e dell’economia e dunque del benessere dei suoi membri. Che la morale sia dai più considerata merce di scambio, alla stregua di ogni altro bene di consumo, non indebolisce l’esigenza di renderla centrale come un bene comune inalienabile, quanto meno alle stregua del mare, dell’aria che si respira e di tutte le specie protette o i capolavori d’arte senza prezzo.
Se da un lato gli appelli delle più alte istituzioni invitano ad una rivisitazione degli stili di vita in senso più etico, dall’altra anche il Papa ammonisce i cattolici ad essere modelli viventi e non solo parolai o frequentatori di chiese per elemosine detergi – coscienze. Il cristiano o è un cittadino perbene o non è un vero cristiano. Laici e religiosi, atei e credenti, qui sono uniti nello spirito comune di anteporre ai propri bisogni quelli della società in cui vivono.
Nel pubblico impiego mezzo secolo di battaglie sindacali hanno garantito il lavoratore dai soprusi, assicurandogli diritti specie nei momenti di fragilità ( malattie in particolare ). Ciò senza omettere i doveri del dipendente e il suo giuramento di fedeltà all’amministrazione. Sappiamo quanto costa alla collettività l’assenza fittizia di un lavoratore, il suo rimpiazzo e le disfunzioni al sistema sottoforma di “cattivo esempio” emulabile perché vantaggioso senza conseguenza alcuna.
Quando, per molti motivi, per lo più risibili, un dipendente dichiara rabbioso di collocarsi dall’indomani in malattia preannuncia impunemente un reato suo e del medico certificatore. Non è malato di fatto, ma si “porrà” in malattia, che è uno sfregio alla morale oltre che all’intelligenza collettiva. E ciò potrà avvenire per una mansione attribuita non gradita, per un trasferimento necessario per l’amministrazione ma percepito come scomodo e quindi “ingiusto” , per un diverbio con colleghi o superiori, …. Certificato falso e sindacati sordomuti.
Se oggi ogni dovere a cui sottoporsi integra il mobbing, appare difficile per un sistema sociale migliorare. Le manovre economiche non basteranno, gli investimenti e gli sgravi fiscali neppure se non c’è da parte del singolo il senso di responsabile solidarietà nei confronti del sistema. Quando i diritti sommergono gli obblighi a cui ogni lavoratore sa di doversi attenere, la violazione delle norme ed i reati che ne conseguono diventano essi stessi norma e la loro sanatoria impedirà al sistema di decollare. Per lo più ci si aspetta che ad essere ligi comincino gli altri. E’ un’impostazione mentale malata, che rende la vita complicata. Se riuscissimo a coglierlo la morale non sarebbe più un’araba fenicia, ma essa stessa una medicina.