Psiche e ricominciare d’accapo

ROBERTO CAFISO

 

A volte bisogna ricominciare da zero perché tutto ciò che avevamo costruito e su cui avevamo  sperato è andato in fumo. Perché è passato un uragano nella nostra vita e ha spazzato via solide certezze e i sogni auspicati , quelli che ci cullano promettendo  una  vita  degna di essere vissuta.

 

A volte le certezze si polverizzano in un batter d’occhio per un evento inaspettato, da togliere il fiato. E restiamo nudi, senza  difese, perché nulla è più come prima, né potrà più esserlo. E davanti a noi vi sono due prospettive: precipitare e lasciarsi andare nella deriva della disperazione o ricostruire daccapo il domani,  con gli occhi pieni di lacrime ma risoluti nell’animo.

 

Gli esseri umani hanno incredibili potenzialità adattive. Nel corso dei secoli hanno superato epidemie, carestie, guerre, catastrofi di ogni tipo,  che hanno scompigliato assetti consolidati :  territori, società, villaggi, famiglie, affetti. Nel nostro dna tramandato c’è l’architettura genetica per  poter  riavviare il processo esistenziale, sopravvivendo a tutto ciò che se n’è andato via, sconfiggendo la depressione  esistenziale post  traumatica.

 

La resilienza, la capacità  di convertire in opportunità  un’avversità , non lasciandosi distruggere dall’evento, è una prerogativa degli  uomini, di taluni più di altri , e parla della capacità  auto conservativa della nostra specie  sopravvissuta nei secoli agli scossoni di ogni tipo. Essa non è un’araba fenicia, per lo più è in ciascuno di noi e va ritracciata ed avviata perché sa  renderci redivivi e  temprati.

 

Dai lutti più gravi ai tracolli economici,  dalle delusioni affettive sino alla perdita del lavoro o di status ,  gli esseri umani nel corso della propria esistenza sono minacciati e coinvolti in  eventi improvvisi ed ineluttabili ancorché indesiderati. E gli esempi attorno a noi non ci prepareranno quasi mai a doverli affrontare, ritenendo, tra scongiuri e rimozione,  che certi accadimenti  colpiscono solo gli altri.  Ma di fatto  gli altri siamo  noi. Tuttavia nessun danno è senza soluzione per lo stesso motivo per cui , ripresentandosi l’alba dopo qualsiasi tipo di notte, c’è  un input incoercibile della natura che ogni giorno  avvisa  che si sta ricominciando.

Si ricomincia  anche quando ci sembra che tutto scorra liscio  in una calma piatta. Se solo  osserviamo ciò che si muove attorno a noi non potremmo non scorgere un ‘  impercettibile ed  inarrestabile  mutazione  costante,  che è insita  nella  vita:  Il tempo che scorre come in una clessidra invisibile e cambia le cose.

 

Che tutto scorra è un assunto da Eraclito in poi. Che le persone mutino loro  malgrado o senza neppure accorgersene è anch’essa un’ evidenza . Che il cambiamento poi  possa essere  anche  una scelta  ed un  allenamento per altre trasformazioni   per  le  quali non ci verrà  richiesto alcun permesso, è un ottima opportunità per non restare ingessati  ed uguali a sé essi. E per non sentirsi attoniti ed annichiliti quando dovremo farci a trovare  con la  schiena dritta per affrontare quel  dolore che non si può eludere, ma solo attraversare.

 

Chi non ha fondato  il proprio equilibrio sulle certezze  “qui ed ora”  è un individuo forte e collaudato  agli imprevisti. Chi sa ripartire da zero è colui che arriva sempre ad una metà. Faticosamente,  ma certo  di poter rivedere il sole oltre le nuvole più cupe che sembrano essersi impadronite per sempre del cielo.

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