Psiche e Rocco Schiavone
Psiche & Società di Roberto Cafiso da LA SICILIA del 5.11.16
DAL COMMISSARIO MAIGRET A ROCCO SCHIAVONE : TV,COSTUMI, VALORI……
Ciò che ci appare, com’è noto, non è soltanto un residuo percettivo filtrato dalla nostra mente, una sorta di polvere d’ala di farfalla che svanisce col finire dell’immagine. Non dimentichiamo, ovvero selezioniamo le memorie in base ad una scala di significatività soggettiva. Ma alcune di esse ci colpiscono e finiscono per influenzare le nostre credenze e modificarle talvolta in modo sostanziale. Specie se si riferiscono a modelli che ripropongono o lo stile di vita che facciamo o quello che vorremmo fare. Quando si è giovani e non solo la coerenza, l’onestà e più generalmente il rispetto delle regole può risultare indigesto. Perché i canoni ordinati e i codici di comportamento normali creano controreazioni e scelte basate sul piacere immediato spacciato per libertà. Costi quel che costi. Il beneficio è subito, l’eventuale prezzo da pagare forse domani . Perciò non c’è partita.
Non a caso le società hanno bisogno di modelli salubri, flessibili ma non deturpabili dello svendersi più lascivo. Nei nostri stati inquinati a più livelli, gli strati della popolazione che dovrebbero svolgere un ruolo di esempio virano verso condotte che deviano dalle norme scritte. Chi devia oggi è diventato simpatico e sovente attraente. Profili che incarnano la fragilità, la contraddizione, la violazione delle leggi, anche di quelle etiche di cui ogni aggregazione ha bisogno per la propria omeostasi sociale . Perché è vero che il grigio è predominante, ma è altrettanto noto che personalità in evoluzione hanno bisogno di essere formate con principi chiari, anche attingendo alle categorie del giusto e dello sbagliato. Crescendo poi un adulto sceglierà il percorso seguire, pagando i prezzi di tale opzione consapevole.
La crisi educativa è evidente nelle famiglie con genitori impreparati che si muovono per tentativi ed errori. Senza idee chiare su cosa suggerire, mostrare e somministrare. A seguire la Scuola, disorientata dal carico di responsabilità crescente e dalle deleghe. Con un corpo docente fatto da giovani con obiettivi a volte sbiaditi o da quegli stessi genitori di cui si parlava prima. E così la magistratura, le forze dell’ordine, persino i sacerdoti. Istituzioni fatte di persone che vorremmo con un centro di gravità permanente, dalle quali aspettarsi più certezze. Invece anche su costoro i dubbi gravano più dei convincimenti. In questi scenari si procurano guasti nella parte più delicata delle collettività, orfana di veri maestri.
Un tempo c’era il commissario Maigret in tv. Un uomo sano, onesto, tutto di un pezzo. Un uomo di legge col vezzo della buona cucina. A seguire l’immarcescibile ispettore Derrik e il tenente Colombo, naif ma incorruttibile. Dai quei tempi e nei lustri a seguire si sono consacrati nella realtà diversi eroi tra gli uomini di legge, pronti a sacrificare la propria vita per lo Stato. Poi più di recente, sempre in tv, è stata la volta del commissario Montalbano, persona perbene, col vezzo delle belle donne, disposto a concedersi qualche piacere al limite dell’interesse privato durante le sue inchieste. Oggi abbiamo assistito ad un’altra serie televisiva, quella del commissario Rocco Schiavone che la legge non la applica, la interpreta. Fuma ogni mattina una “canna” in Questura e si rimpinza di nicotina tutto il giorno. Un prodotto romanesco, con l’alibi del trauma della tragica morte della moglie, ma con amicizie di gioventù che con la legge hanno ben poco a che vedere.
Personaggi inventati da autori quali Simenon , Camilleri e in ultimo Manzini . Scrittori che a scandagliare nella loro vita privata ci mostrerebbero aspetti personali analoghi a quelli dei protagonisti dei loro romanzi. Questi autori non hanno solo la responsabilità di scrivere un buon libro, ma anche quella di fornire un modello di vita a tanta gente, come del resto attori, cantanti, sportivi, politici e uomini pubblici. Molti di costoro non immaginano minimamente l’importanza della loro immagine su larghe fette di popolazione indecisa, infragilita , condizionabile. Anche questa forse è libertà. Libertà di propagare virus poi da curare, ma non sempre curabili una volta contratti.