Psiche e uomini gelosi del successo di lei
PSICHE & SOCIETA’
ROBERTO CAFISO
A volte gli uomini hanno paura che la loro moglie o compagna scali il successo e che all’interno della coppia sia leader agli occhi degli altri e comunque autonoma, con un proprio assetto pensante. Questo li spaventa perché hanno fondato la propria sicurezza sul potere e sulla necessità di prevalere e non sulla libertà di smarcarsi dall’ambizione.
Per questo talvolta scoppiano i conflitti che hanno un copione già scritto : l’altra. La ricerca di una donna magari mediocre sotto molti aspetti, ma capace di incensare il “re – fantoccio” così da alimentare il suo desiderio di unicità, di forza e di prestigio. Le amanti così non creano problemi, non discutono, né problematizzano almeno all’inizio. Sono dolci, accondiscendenti e votate al loro uomo, sino a quando non lo reclameranno tutto per loro, secondo Iter noti da secoli.
Matrimoni che vanno in rovina non tanto perché una donna è in carriera, perché spesso lo sprone parte da lui, con lo scopo o di incrementare il reddito familiare o di lasciare spazi al partner ( di modo di averne a propria volta ). Oppure la coppia nasce già così. Lei professionista in ascesa, lui no; oppure anche , ma con la pretesa di essere il “number one” della notorietà di casa per il quale l’applausometro impazzisce. La moglie ? Perché no, ma sempre dietro , almeno di qualche spanna.
E invece può verificarsi l’ascesa di lei, l’appaiamento o addirittura il sorpasso di lui. La riconosciuta bravura, le attestazioni di stima, la sua rappresentatività sociale e ciò nonostante l’impegno a fare al meglio le cose in famiglia ( scheggiando ogni giorno da qua a là ) , cominciano a mettere di malumore l’uomo con un dna da califfo , il cui equilibrio comincia a vacillare. Prima frecciatine polemiche anche in pubblico, colpevolizzazioni sul suo ruolo di moglie e madre, poi le esplosioni di rabbia con offese taglienti, protese a sminuire il valore di lei.
Accuse gratuite e talmente inverosimili da mettere la donna sul chi va là inducendola a ruminare la convinzione che quell’uomo le sia ostile e che quell’unione sia diventata fonte di tensioni e poco più. Geloso del successo di lei, mortificato dalla sua ascesa, l’uomo califfo cerca una qualche compensazione con una donna più semplice, senza pretese, magari con l’unica ambizione di strapparlo alla famiglia ed andarci a vivere con l’ aspirazione di accudirlo, seguendo la sua tempistica esistenziale.
La coppia così si incrina, specie se salta fuori che lui è facile a certe sbandate che hanno il simulacro dell’innamoramento,con l’alibi di una sensibilità disattesa da una moglie carrierista. In realtà il movente sta nella ricerca di donne dipendenti e rapite da cotanta immagine, cultrici del narcisismo maschile, prone seppur tatticamente al culto di lui che in tal modo può avvertirsi il protagonista di uno scenario dal sapore spesso antico: quello nel quale era il prediletto incontrastato della madre.
Rischiano di più terremoti di questo tipo le professioniste affermate in ogni settore. Quelle che si sono fatte strada sino ad occupare posizioni tradizionalmente riservate agli uomini. E non parliamo di divoratrici di successo, combattive sino al più bieco maschilismo. E neppure di “vagine dentate” dedite all’annullamento del maschio in ogni sua espressione. Ma solo di donne capaci, in grado di coniugare, checché ne pensi il coniuge, lavoro e famiglia anche con sforzi notevoli. Donne con una personalità e delle convinzioni a prova di dignità.
Come andrà ? Dipende dall’intesa pregressa. Ma è la teoria della mente individuale che fa la differenza, il sistema valoriale e il posizionamento sociale che nella testa di molti uomini devono avere le donne. Se non cambia questo, tutto sarà vano. E per cambiare le proprie convinzioni ci vuole molto impegno.